Nei contesti VUCA la leadership non può prescindere da un coaching efficace. Il coaching aiuterà il leader ad orchestrare gli elementi chiave della Leadership X.0, vale a dire andare oltre il learning favorendo la creazione di capability, sviluppare pensiero rizomatico e costruire una narrativa nell’ambito di un gioco infinito.
“Il nostro pensiero crea dei problemi che quello stesso tipo di pensiero non è in grado di risolvere”
ROBERT DILTS“Imparare a creare è essenziale, necessario, vitale e fondamentale”
JOHN WHITMORE
Parlare di leadership senza parlare di coaching significa trascurare un elemento essenziale di una leadership moderna. Il leader moderno non è colui che dirige la propria organizzazione impartendo istruzioni che i sottoposti devono eseguire in modo operativo. Il leader moderno è, invece, colui che ispira e motiva la propria organizzazione, che insieme ad essa elabora una visione e riesce a perseguirla raggiungendo, e facendo raggiungere al suo team, il massimo potenziale. In altre parole, il leader moderno è colui che sa essere coach della propria organizzazione.
Il ruolo del coach è aiutare le persone ad apprendere, piuttosto che istruirle. Il coach consente all’individuo o ad un’organizzazione di avviare e portare avanti un continuo processo di apprendimento che libera il potenziale degli individui e massimizza la performance della organizzazione.
Ma cosa accade quando l’ambiente di riferimento dell’organizzazione è volatile, complesso, incerto e ambiguo (VUCA)? Come cambia il coaching affinché gli individui e le organizzazioni possano prosperare in contesti VUCA? Anche il coaching è chiamato a diventare future-proof. Il coach future-proof è colui che sa supportare individui ed organizzazioni ad andare oltre l’apprendimento (oltre il learning), ed in particolare ad utilizzare risorse, skill e abilità per sviluppare capability e pensiero rizomatico. In contesti sfidanti e stressanti come quelli che siamo e saremo sempre più chiamati ad affrontare, il coach dovrà supportare il leader affinché questi sia scevro da interferenze, in uno stato di flow generativo.
Attraverso il coaching la leadership moderna ha superato il modello tradizionale di leadership, fondato sull’impartizione di istruzioni da eseguire in modo accurato, per adottare un modello di leadership fondata invece su ispirazione e motivazione di un’organizzazione al fine di elaborarne una visione comune e perseguirla in modo coeso. L’emergere di contesti VUCA pone nuove sfide a leader e coach. Con l’emergere di contesti VUCA, il coaching diventa un elemento fondamentale da integrare alla leadership, quasi fino a fondersi con essa.
In contesti dinamici, e a maggior ragione in contesti VUCA, la leadership rischia di focalizzarsi sulla performance perdendo la connessione con la natura più intima della leadership stessa, che non è la performance ma l’evolutionary fitness, vale a dire, lo sviluppo di capability efficaci con le quali creare, estendere o modificare le proprie risorse al fine di prosperare in un contesto VUCA. Il coaching è chiamato a divenire future-proof perché dovrà garantire che il soggetto o l’organizzazione, una volta acquisite delle capability, siano autonomamente in grado di svilupparne altre in base alle necessità che l’evoluzione del contesto VUCA potrà determinare.
Quando il leader è poco connesso con sé stesso, e stressato dai contesti VUCA, rischia di focalizzarsi su opportunità e minacce del momento perdendo la prospettiva di apertura indispensabile affinché egli possa individuare e sondare scenari alternativi nei quali poter essere generativo.
Il contesto VUCA rende il leader vulnerabile. Il coach, quindi, con le varie tecniche a disposizione, può aiutare il leader a connettersi con sé stesso per far sì che egli entri in uno stato generativo con il quale sviluppare un universo di possibilità e individuare qual è la cosa giusta da fare (do the right thing), piuttosto che imparare a fare le cose bene (do things right).
Quando il leader è focalizzato su minacce e opportunità e sulla performance della sua organizzazione egli adotta una prospettiva di gioco finito, vale a dire un gioco a termine nel quale l’obiettivo può essere catturare un’opportunità, scongiurare una minaccia o prevalere su un concorrente. Tutto ciò determina uno stato mentale per cui il leader finisce per chiudere la sua prospettiva di pensiero, focalizzandosi su situazioni e problemi specifici. Al contrario in contesti VUCA il leader deve adottare una prospettiva di pensiero aperta che gli permetta di generare un universo di possibilità, individuare vari scenari da valutare, innovare effettuando connessioni di tipo rizomatico, individuare opzioni di narrativa ed infine scegliere una narrativa da sviluppare secondo una prospettiva di gioco infinito.
In tutte queste fasi, il coaching deve essere integrato con la leadership e, in questo modo, esso avrà un ruolo cruciale in ogni fase dello sviluppo della leadership. In particolare, il coaching deve supportare la leadership affinché essa possa
- adottare una prospettiva di pensiero aperta, che consenta al leader di espandere il perimetro del suo pensiero, di analisi e del potenziale di azione per considerare elementi che direttamente ed indirettamente possono assumere rilevanza per navigare il contesto VUCA in cui opera. Tale atteggiamento segna quindi un’apertura del leader nello spazio.
- adottare prospettiva di gioco infinito, secondo la quale il leader invece che considerare un orizzonte di pensiero e azione a tempo limitato, con giocatori dati, e regole del gioco immutabili, opta per un orizzonte temporale illimitato, nel quale i giocatori e le regole del gioco possono cambiare a seconda dell’evoluzione intrapresa dal contesto VUCA. Tale prospettiva segna quindi un’apertura del leader nel tempo.
- generare un universo di possibilità, ipotizzabile solo dopo aver acquisito quella apertura di pensiero e di azione potenziale compatibile con quanto discusso sopra. Con l’acquisizione di una prospettiva aperta nel tempo e nello spazio, la creazione di un universo di possibilità richiederà lo sviluppo di competenze innovative (le capability) che consisteranno nell’effettuare combinazioni innovative degli elementi acquisiti attraverso l’adozione di una prospettiva aperta nello spazio e nel tempo. L’elemento generativo emerge dalla contaminazione tra idee, concetti, risorse, competenze, ed esperienze disparati secondo uno schema di pensiero rizomatico a-la Deleuze e Guattari.
Le fasi della leadership alimentano, quindi, un processo di distruzione creativa che è il vero motore di una leadership che non diviene mai obsoleta. Per divenire future-proof il coaching dovrà orchestrare gli elementi chiave della Leadership X.0 e andare oltre il learning, utilizzando risorse, skill e abilità per sviluppare capability e pensiero rizomatico.
Affinché tale processo sia sostenuto nel tempo e capace di offrire nuove combinazioni è fondamentale che il leader, con l’aiuto del coach, sia in connessione con sé stesso e, nei momenti in cui le specifiche circostanze lo indurrebbero a perdere questa connessione per focalizzarsi su problemi specifici, sia in grado di ripristinare tale connessione. Questa è una delle caratteristiche chiave che riteniamo caratterizzi un coach future-proof. Un mondo VUCA impone quindi un ritorno alla dimensione più profonda dell’umano.
Immaginiamo che nel prossimo futuro il coaching diventerà una delle skill fondamentali promosse nell’ambito di percorsi educativi e scolastici primari, affinché le future generazioni sviluppino gli strumenti necessari a navigare contesti complessi e incerti di tipo sociale, business, e lavorativo.